Chiesa di Santa Elisabetta

Avvicinandosi alla Chiesa si passa accanto a due piccoli palazzi, chiamati Jaś e Małgosia (Giovanni e Margarita). In realtà si tratta di tre edifici distinti ma due di essi sono collegati da un arco barocco, così che appaiono all’osservatore due palazzi. Tramite questo arco si accedeva anticamente ad un cimitero oggi non più esistente. Per questo vi è una lapide in cui è impressa la scritta “Morte – Porta della vita”.
In corrispondenza del passaggio, sotto i lastroni della pavimentazione, si trovano i resti del leader della rivolta del 1418. Furono collocati lì affinché i passanti li calpestassero recandogli eterna dannazione.

Chiesa di Santa Elisabetta. Timpanone.La Chiesa attuale risale al XIV secolo. Fu fondata dal Duca Boleslao III in un luogo che ospitava altri edifici oggi scomparsi ed è intitolata a Santa Elisabetta, figlia del re di Ungheria Andrea II, canonizzata nel 1235. Attualmente è una chiesa al servizio di una guarnigione.
La chiesa è sopravvissuta alla Seconda guerra mondiale senza riportare gravi danni. Ingenti furono invece le conseguenze degli incendi del 1960, 1975 e 1976 che colpirono la chiesa distruggendone molte parti. L’incendio più tragico fu quello del 1976, a causa del quale furono distrutti quasi totalmente il lineo, il bellissimo organo del XVIII secolo, le decorazioni interne e le capriate lignee del tetto. Si formò inoltre una crepa sulla parete sud della navata centrale, che di conseguenza si piegò su sé stessa.

La chiesa ha il titolo di basilica minore, con le sue tre navate è uno dei più grandi edifici religiosi di Breslavia. Misura 66 m di lunghezza, 10 m di larghezza, 30 m di altezza. Le navate laterali sono lunghe 13 m.
Chiese - Torre della Chiesa di Santa ElisabettaLa torre, originariamente, aveva un’altezza di 130 m. Essa crollò a causa di un forte uragano nel 1529 e fu successivamente ricostruita. Purtroppo fu di nuovo distrutta nel 1975 a causa di uno degli incendi sopra indicati. In quel momento era la più alta torre della città e fu completamente ricostruita nel 1992. Sulle mura esterne della chiesa si possono osservare interessanti epitaffi e lapidi, molte delle quali riccamente decorate.

L’interno della chiesa, anche se alcuni reperti sono stati danneggiati o spostati, può vantare una ricca collezione di circa 370 lapidi funerarie rinascimentali e manieriste di nobili e patrizi. Nel presbiterio possiamo osservare il bellissimo altare centrale del 1653, in stile barocco. Sopra ad esso la moderna immagine della Madonna di Częstochowa, affiancata dalle figure degli evangelisti, di Mosè e di San Giovanni. Il tutto è sormontato dalla scultura del Cristo Risorto, circondato dagli angeli.
Sulla sinistra si trova un bellissimo tabernacolo di pietra arenaria del XV secolo, realizzato tra il 1453 e il 1455 da Jodocus Tauchen. Tra le colonnine, sugli zoccoli, si trovano statue di santi e profeti oltre a quelle degli Evangelisti. Tra queste ultime, possiamo scorgere la figura dello scultore, con lo scudo. Gli stalli rappresentano, invece, un rarissimo esempio di arte gotica, seppur rinnovati in epoca barocca. Ai lati vediamo dei bassorilievi con la Madonna, Santa Elisabetta, Cristo e San Lorenzo. Il pulpito nero, di marmo italiano, è bellissimo, con i suoi ornamenti in alabastro e la rinascimentale grata di ferro battuto.

 

Chiesa di Santa Elisabetta - Dettaglio

Cappella di Smedchina

Le prime notizie su questa cappella a due piani risalgono al XIV sec. Al suo interno, nel 2004, sono stati scoperti affreschi in ottimo stato di conservazione, di importante valore storico e artistico. È una interessante combinazione artistica di tardo medioevo e primo rinascimento.
Lungo la parete est troviamo la Crocifissione di Gesù Cristo con Maria, San Giovanni Evangelista, scene di soldati romani che lottano per la veste di Gesù, Gesù nel giardino con gli Apostoli dormienti, Giuda, un Angelo con una coppa in un paesaggio particolarmente realistico. Sull’architrave un’iscrizione commemorativa in latino dell’altare andato perduto.
Porta Hansel e GretelSulla parete ovest San Cristoforo che porta Gesù Bambino sopra il fiume, dietro un paesaggio in cui si scorge la figura di un eremita con lanterna. Possiamo poi riconoscere anche San Gregorio Magno, la Madonna con Bambino in una mandorla, il Martirio di San Marco. Sulle altre pareti sono rappresentati i Santi Bennone, Bartolomeo e Giuseppe. Sulla volta si trovano ornamenti floreali e il volto di Cristo.
Su uno dei pilastri possiamo vedere un importantissimo epitaffio gotico. Realizzato da Sebalfo Saurmann nel 1507 è fatto di arenaria e raffigura la Pietà circondata dai santi. È caratterizzato da un armonioso mix fra bassorilievo e scultura tridimensionale.
Nella parte centrale vediamo la Madonna Addolorata, che tiene il corpo di Gesù, intorno San Lorenzo, Santa Edvige di Andechs, Santa Caterina d’Alessandria, Santa Barbara, San Sebaldo di Norimberga e San Giovanni Battista. Nella parte inferiore vediamo, concentrato in preghiera, Sebaldo Saurmann, benedetto dal suo patrono e circondato dalla sua numerosa famiglia. Si nota una chiara differenziazione tra uomini e donne. Queste ultime hanno abiti lunghi, veli e i volti sono in parte coperti.

Nella Cappella della Famiglia Uthmann si può osservare un bellissimo bassorilievo del XVI secolo anche questo realizzato in pietra arenaria, raffigurante Nicola Uthmann sotto la croce, affiancato dalle sue due mogli e dai 26 bambini, con la fortificazione di Gerusalemme sullo sfondo.

All’interno della chiesa, è degno di nota anche il cenotafio realizzato sotto il coro per commemorare i soldati polacchi.

 

Indirizzo
Ul. Świętej Elżbiety, 1/2
Cattedrale Tel: + 48 71 343 16 38
Per saperne di più www.kosciolgarnizon.wroclaw.pl